Apparso nel 1895, ha anticipato il secolo, l'uso strumentale delle folle e la stagione delle grandi dittature con una capacità previsionale straordinaria. Ha influenzato Freud, Theodor Roosevelt, Mussolini, De Gaulle. "Le Monde" lo ha posto tra i libri più influenti del Novecento. Insomma, siamo di fronte a un testo che bisogna leggere. Perché purtroppo mantiene tutta la sua attualità . Non solo, ha aperto la strada alla comparsa delle masse sul proscenio della storia ma anche all'emergere della categoria di pubblica opinione e alla produzione del consenso. Ha spianato la strada all'emergere di una nuova disciplina, la psicologia sociale, diventando un testo fondamentale di sociologia della comunicazione. Alla base un'intuizione geniale: la logica che presiede ai comportamenti collettivi differisce totalmente dalla psicologia individuale. Le folle sono una forza distruttiva, priva di una visione d'insieme, indisciplinata. Cosa che le rende facilmente orientabili e influenzabili. Il prestigio e il carisma del leader, grazie all'uso ripetitivo di poche e semplici parole d'ordine, non argomentate, è in grado di accedere al loro primitivo inconscio collettivo e quindi di manovrarle. Nell'anima collettiva, le attitudini intellettuali degli uomini, e di conseguenza le loro individualità , si annullano.