Come l'Apocalisse ricorda più volte, un agnello fu ucciso « prima della costituzione del mondo» . Quell'agnello sarebbe stato una presenza ricorrente nella Bibbia e il suo sangue sarebbe servito a riscattare temporaneamente gli Ebrei, come accadde con la fuga dall'Egitto, per riapparire un giorno davanti agli occhi di Giovanni Battista nella figura di Gesù e questa volta il suo sangue avrebbe riscattato tutti per sempre. « Dall'animale muto per il terrore si giungeva al Logos, alla Parola vivente. Era questa la storia sacra» . Ma chi era quell'essere candido e ferito che Iahvè aveva posto all'inizio di tutto? Per mano di chi era stato ucciso e perché alla fine del Nuovo Testamento, proprio nell'Apocalisse, faceva ritorno? Non bastava che Gesù , con la sua morte, avesse riscattato l'umanità intera? Nessuno ha saputo rispondere. Ma i suoi occhi quegli occhi distanti e impenetrabili che van Eyck una volta osò raffigurare nel Polittico di Gand sembrano guardarci ancora attraverso le pagine di questo libro, che con voce pacata e definitiva ci obbliga a ripensare una delle figure più misteriose e sconcertanti della Bibbia e del cristianesimo. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.