Com'è noto, il mondo di Rudyard Kipling (1865-1936) è popolato di animali di tutti i generi, come testimonia anche il ricco campionario della sua più celebre opera, "Il libro della giungla". Un posto particolare però è riservato all'animale che più di ogni altro condivide la vita degli uomini: il cane. In questa stessa collana abbiamo già pubblicato una serie di racconti in lingua 'canina', dal titolo "Parola di cane"; è ora la volta di altri due racconti, "Un cane di mare" (1934) e "'Teem': un cacciatore di tesori" (1935), che vennero aggiunti al precedente volume nella prima edizione postuma. Se la storia del primo, vero 'lupo' anzi 'cane' di mare, si distingue in particolare perché , diversamente dagli altri suoi confratelli, qui il protagonista è un vero eroe, alla pari degli eroi canini di un Jack London, e anche perché le sue imprese vengono narrate dal suo padrone, nel secondo ritroviamo invece l'esilarante semplicità dei racconti del volume precedente: il punto di vista del cane detto dal cane stesso, la dimostrazione della sua 'arte' narrata con "un sentimento fuori dai peli e dai denti". Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.