Nella stimolante vita artistica di Ugo Attardi si sono intrecciati i fenomeni culturali di tutto il Ventesimo secolo: dalle correnti di inizio Novecento alle avanguardie pre e post Seconda guerra mondiale, fino all'incontro con figure cardine della cultura italiana di quel periodo, tra cui Pasolini, Germi e Venturi. In seguito all'esperienza di Forma 1, che dopo il futurismo è stato il primo tentativo di rinnovamento dell'arte italiana, ci fu un ritorno, sentito come necessario, all'arte figurativa, meno "facile" rispetto al dilagare dell'astrattismo e dell'informale. Attardi fece la scelta di una poetica solitaria ma ricca d'incontri e folgoranti scoperte, in costante dialogo con il mito attraverso la rilettura di Omero, Dante, Ariosto, Cervantes e Stendhal. Da ultimo, la sua grande passione per l'Argentina, i rapporti personali con Ernesto Sabato e Astor Piazzolla e le suggestioni del grande Borges. Più di 4000 opere catalogate e affiancate da un importante apparato critico a cura di Alessandro Masi, segretario generale della Società Dante Alighieri, Mario Bertin, Andrea Attardi e Carlo Ciccarelli, responsabile dell'Archivio storico Ugo Attardi. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.