Nella storia del Brasile mancano quadri giuridici sulla migrazione elaborati durante un regime democratico: la ri-democratizzazione avvenuta alla fine dell'Estado Novo e della Dittatura Militare, e le rispettive costituzioni del 1946 e del 1988, non hanno interrotto immediatamente le politiche migratorie restrittive dei regimi autoritari che li avevano preceduti. Pertanto, questo lavoro descrittivo ed esplorativo, utilizzando metodi di ricerca bibliografica e documentale, si propone di verificare, sulla base dello status costituzionale e giuridico assunto dagli stranieri nell'ordinamento giuridico nazionale, come la politica migratoria brasiliana cerchi di allinearsi ai principi e agli strumenti internazionali per la protezione dei diritti umani, soprattutto dopo l'entrata in vigore della Legge 13.445/2017, la Nuova Legge sulle Migrazioni, che, in una prospettiva umanizzante, è arrivata a trattare la migrazione come un fenomeno globalmente integrato in cui il Brasile è incluso come Paese di transito, uscita e destinazione. Infine, analizziamo ciò che è ancora necessario per consolidare legalmente la costruzione di una fase di diritti umani nella politica migratoria brasiliana, avviata dalla nuova legge sulla migrazione.