Nel secondo capitolo della "Trilogia di Copenaghen", Tove Ditlevsen racconta i duri anni della sua adolescenza.
La giovane Tove lascia la scuola a soli 14 anni per affrontare una serie di mestieri umili, vissuti con un senso di forte solitudine e disillusione. Tra velleità poetiche e difficoltà materiali, la futura scrittrice cerca sé stessa in una Copenaghen sospesa tra le due guerre, affamata di vita e libertà.
Un grande classico della letteratura danese oggi riscoperto e acclamato a livello internazionale.