Queste poesie ¿ composte tra il 1953 e il 1966 ¿ toccano alcuni degli aspetti tra i più personali, se non privati, dell¿opera di Amelia Rosselli. I due grandi temi della raccolta, l¿amore come desiderio e il rapporto con Dio, sono dominati da un¿intima inquietudine e da un forte senso di estraneità. Estraneità che si riflette del resto anche nell¿uso della lingua: un inglese tortuoso, e continuamente piegato all¿andamento ritmico del dettato italiano. In questi versi, il senso di non appartenenza è tuttavia lontano da rassegnazione e compiacimento: rappresenta una condizione esistenziale e non definitiva, in cui trova espressione, con impressionante efficacia, l¿identità complessa, multiforme e tormentata dell¿autrice.