Questo è un libro a suo modo assurdo. Perché qui Antonio Tabucchi - da sempre innamorato del Portogallo - fa una capriola letteraria e scrive la sua Lisbona con l'unica lingua che poteva restituirle il giusto sapore. Compie un trasloco linguistico, e ci conduce al paradosso di leggere la traduzione italiana dell'opera in portoghese di un autore italiano. Certo, è un trasloco che si porta dietro delle conseguenze, degli inciampi. E infatti il protagonista di questa storia si trova catapultato in una Lisbona torrida e deserta, senza sapere come né perché . Solo una cosa sa: che a mezzanotte dovrà incontrare un fantasma. Nelle dodici ore che lo separano dall'appuntamento, inizia a muoversi in uno stato sospeso tra sogno e realtà , attraverso associazioni dell'inconscio che lo portano da una parte all'altra della città . Ma il suo andare dilata il tempo, lo spazio delle ore si espande e accoglie i ricordi del passato, tutto mescola, tutto allucina. E la soglia tra morte e vita sfuma, si posa leggera sull'orizzonte lontano del mare. Una lettura spiazzante, a tratti inquietante e a tratti dolcissima, dove Tabucchi fa mostra di una finezza ineguagliata nell'omaggiare il paese e la lingua che erano per lui luogo di affetto e di riflessione. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.