In questo pezzo teatrale di Emilio Rentocchini, dove i protagonisti che animano la scena sono due vecchi amanti (Lui e Lei) che si ritrovano in una stanza spoglia a parlare di eventi accaduti nel passato o che nel passato non sono avvenuti, ma potrebbero ancora avvenire ("Due voci. / In una stanza nuda. / Che rovistano le morte cose. / E uccidono il silenzio col respiro") (. . .) viene a formarsi il sospetto che entrambi questi due personaggi possano essere morti, o meglio, che lo spazio all'interno del quale sono collocati possa essere interpretabile come una zona limite, una specie di linea di confine simile a quella che separa la veglia dal sonno o, appunto, la vita dalla morte. L'opera è un tentativo di esprimere ciò che di piú difficile vi è da afferrare e da rendere in parole, ossia il sentimento dell'amore; e di questa difficoltà si mostra consapevole soprattutto la protagonista femminile di Nuda preghiera quando chiede: "Come si fa a scrivere l'amore?" a cui fa seguito la battuta di Lui che completa la domanda aggiungendone un'altra ancora piú vasta: "A dire la vita?". Come ogni atto unico che si rispetti, anche in questa piè ce la materia drammatica è tutta concentrata intorno a una crisi. Ma è una crisi che viene superata nel momento stesso in cui viene evocata e le parole che i due protagonisti si dicono sono in grado di rimarginare qualunque ferita e capaci di prospettare il futuro, proprio perché concepite nel loro insieme alla maniera di un inno, un inno all'amore. E se, come altrove ha rilevato Rentocchini, "agli anni non puoi domandare / di non essere passati per sempre", nella scrittura si può chieder loro di farlo, proprio perché chi la pratica compie un'esperienza al limite, simile a quella che i due protagonisti di Nuda preghiera stanno vivendo. (Dalla nota di Daniele Benati). Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.