"L'architettura, come sapere teorico/pratico, ha partecipato alla costruzione di processi di inclusione/esclusione all'interno delle città dell'animale (non-umano), con un effetto significativo sulle politiche identitarie connesse all'umano, divenuto il soggetto che misura il valore di ogni altra forma di esistenza nel mondo. Lo sguardo razionale e scientifico dell'uomo ha dunque plasmato la città a sua immagine e somiglianza sopprimendo il valore di tutte le altre forme di vita. Questo lavoro analizza alcuni processi di de-soggettivazione dell'animale al fine di sviluppare una contro-teoria dello spazio urbano e architettonico, capace di ri-tessere spaccature e lacerazioni, prefigurando la contropratica di instaurare parentele con l'animale non-umano. Per ridisegnare a tal scopo la pratica architettonica occorre quindi accingersi a ragionare secondo una struttura reticolare, intrisa cioè di concatenazioni simpoietiche." (l'autrice). Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.