La casalinga epistemica.
Abbiamo un'idea distorta della filosofia, come qualcosa di complicato e per un ristretto numero di persone. Niente di più sbagliato, la filosofia non è materia scolastica, ma un naturale disporsi verso le cose, cercando di andare loro incontro, di capirle. Anche nel metodo il rigore, la logica non mancano negli esercizi quotidiani; come quando una casalinga stira e con abitudine (e l'abitudine è una forma della logica che ordina la relazione secondo il prima e il poi) piega le camicie evitando accuratamente di stropicciarle. C'è più filosofia in quelle mani acculturate nella ricerca di un ordine che in tanti libri pieni di parole. E c'è anche tanta teologia; la quale mi pare serva appunto a non prendere una brutta piega.
Una casalinga che organizza la giornata della famiglia ha riti che sembrano preghiere, risolve sottili questioni teoretiche, mostra un'attitudine matematica, formula giudizi analitici, risolve dubbi, la cucina assorbe gli aromi e gli odori, decora l'ambiente con il suo giudizio estetico. I mestieri sono un'altra cosa, la finalità è la produzione e la vendita; nella casa alberga invece il sapere per il sapere. E questo se non ricordo male è uno dei nomi che diamo alla filosofia. Il sapere per il sapere; perché come appuntava Aristotele "La filosofia non serve a niente. Ma proprio perché libera da legami di servitù nessuna scienza le sarà mai superiore".