« In realtà , se fossimo sicuri, assolutamente sicuri di sopravvivere, non potremmo più pensare ad altro. I piaceri sussisterebbero, ma offuscati e sbiaditi, perché la loro intensità sarebbe solo l attenzione da noi fissata su di essi. Impallidirebbero, come la luce delle nostre lampade al sole del mattino. Il piacere sarebbe eclissato dalla gioia. Gioia sarebbe in realtà la semplicità di vita sparsa nel mondo da un intuizione mistica diffusa; gioia anche quella che seguisse automaticamente a una visione dell aldilà in una esperienza scientifica ampliata. In mancanza di una riforma morale così completa bisognerà ricorrere a espedienti, sottomettersi a una regolamentazione sempre più invadente, aggirare a uno a uno gli ostacoli drizzati dalla nostra natura contro la civiltà . Ma, sia che si opti per i grandi o per i piccoli mezzi, una decisione si impone. L umanità geme, semischiacciata dal peso del progresso compiuto. Non sa con sufficiente chiarezza che il suo avvenire dipende da lei. Spetta a lei vedere prima di tutto se vuole continuare a vivere; spetta a lei domandarsi in seguito se vuole soltanto vivere, o fornire anche lo sforzo affinché si compia, persino sul nostro pianeta refrattario, la funzione essenziale dell universo, che è una macchina per produrre dè i» . Con uno scritto di Gilles Deleuze. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.