Il Meccanico

Uomini veri. Sporchi di olio, di sudore, di silenzi. Non ci sono confessioni, solo corpi che si sfiorano, si sfidano, si prendono. I racconti di Manuel García parlano di desiderio che nasce dalla carne, dalla concretezza del mondo: una lavanderia, un cantiere, un parcheggio notturno. Qui l'erotismo è una lingua muta, fatta di sguardi e odori, di mani callose e erezioni malcelate. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, Il Meccanico, un uomo scopre il potere della fantasia e il rischio della realtà. Ogni sabato lo stesso rito: una lavatrice in funzione, un giornale a coprire l'eccitazione, due giovani meccanici a torso nudo dall'altra parte della strada. Fino a quando, un giorno, il confine tra osservare e partecipare si spezza. «Ehi, vuoi una birra?», chiede uno dei due, gli occhi fissi nei miei. L'altro si siede accanto e senza dire nulla mi infila una mano sotto il giornale. La stoffa dei jeans non nasconde più nulla. Nessuno ride. Nessuno parla. Ma tutti sappiamo cosa sta per succedere. Non troverai romanticismo, qui. Solo il battito sordo del desiderio che brucia lento. E quando il motore si accende, non resta che lasciarsi scaldare.