"Un paese di soli guardiani" capovolge la distopia in utopia. E ciò per il tramite di un'ambivalenza: guardiano vale 'aguzzino', 'sbirro', ma anche 'custode', 'scorta'. Come Porfirij Petrovic: il giudice istruttore di "Delitto e castigo" tiene l'omicida in continuo stato di allarme, ma prova per lui una simpatia autentica. Indagatore d'anime a sua volta, Marco Villa matura nel libro l'esperienza del distacco (« discrezione» , la chiamerebbe Pierre Zaoui): quanto di più chiuso e deleterio sussiste nell'amor proprio è lasciato infine cadere, per avvicinare l'altro. Incrinato, fessurato, aperto, chi dice io stabilisce un contatto che predispone a un incorporamento: nel confronto, nella messa in comune delle nostre vite si fonda allora la possibilità di una liberazione. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.