« Dio non crea una brama o una speranza senza aver pronta una realtà che le esaudisca. La nostra brama è la nostra certezza, e beati siano i nostalgici, perché torneranno a casa» (K. Blixen). Tre sono i fili dell ordito che cuce in profondità l approccio di Filippetti ad autori e testi. Primo: l autocoscienza divisa e mutilata di un io sradicato, dé raciné , in balia del dualismo terra-cielo, noia-ideale, carnalità -spiritualismo etereo. Se l io pirandellianamente si frantuma in centomila aspetti, non ne rimane niente. La perdita del centro di cui parla Hans Sedlmayr è anche perdita del volto, dell identità . Secondo: lo struggimento esistenziale, ovvero la domanda di assoluto, e l evidenza che il dato reale è segno che rimanda più in là , più su, oltre: è analogia. Quale stupore quando questo sguardo sulla realtà viene a galla, come un fiume carsico, in brani di autori che la critica ha mummificato entro lo schema del calcinato nichilismo! Terzo: i fatti e gli incontri che inducono autori agnostici o atei a fare i conti con l esperienza cristiana, entro quel più grande alveo che Northrop Frye ha chiamato il grande codice: l immaginario biblico. E, di nuovo, non mancheranno le sorprese Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.