Questa notte m'apparve al capezzale
Una bieca figura.
Ne l'occhio un lampo ed al fianco un pugnale,
Mi ghignò sulla faccia. Ebbi paura.
Disse: «Son la Sventura.»
«Ch'io t'abbandoni, timida fanciulla,
Non avverrà giammai.
Fra sterpi e fior, sino alla morte e al nulla,
Ti seguirò costante ovunque andrai.»
Scostati!... singhiozzai.
Ella ferma rimase a me dappresso.
Disse: «Lassù sta scritto.
Squallido fior tu sei, fior di cipresso,
Fior di neve, di tomba e di delitto.
Lassù, lassù sta scritto.»
Sorsi gridando: Io voglio la speranza