"La chiesa della solitudine" di Grazia Deledda narra la storia di Maria Concezione, una donna che, dopo aver subito una grave operazione, ritorna al suo villaggio natale in Sardegna. La protagonista, segnata fisicamente e psicologicamente, si trova a riflettere sulla sua vita e sul suo futuro. Il romanzo esplora temi di solitudine, malattia e resilienza, mentre Maria Concezione cerca di trovare un nuovo equilibrio nella sua esistenza. Al suo ritorno, viene accolta dalla madre e da un ambiente familiare che, sebbene immutato, appare diverso ai suoi occhi. La sua relazione con Aroldo, un giovane forestiero innamorato di lei, è messa alla prova dalle sue condizioni di salute e dalle differenze culturali e sociali. Aroldo, che lavora alla costruzione di una strada, sogna di emigrare in America per cercare fortuna, ma desidera che Maria Concezione lo aspetti. Tuttavia, la protagonista, consapevole della sua fragilità, si sente incapace di promettere un futuro insieme. La narrazione è arricchita da personaggi secondari come Felice Giordano, un vecchio amico di famiglia, che rappresenta le tradizioni e le aspettative sociali del villaggio. La storia si sviluppa in un contesto rurale, dove la natura e la religione giocano un ruolo fondamentale nel riflettere lo stato d'animo dei personaggi. Deledda, con la sua prosa evocativa, dipinge un quadro vivido della Sardegna degli anni '30, esplorando le dinamiche familiari e le lotte interiori di una donna che cerca di trovare la sua strada in un mondo che sembra offrirle poche possibilità.