"Chissà perché. Perché aveva aspettato di avere quasi quarant'anni prima di fare qualcosa di cosi` evidentemente giusto per lui?"
Brian conduce una vita solitaria: lavora come contabile in un ufficio statale, nella pausa pranzo mangia un panino in un bar italiano, non ha veri amici e passa ogni sera da solo davanti alla televisione nel proprio appartamento nel nord di Londra con una tazza di te` e un pacchetto dei suoi biscotti preferiti. Del resto, ha trascorso tutta la propria esistenza a evitare di farsi coinvolgere troppo nelle cose e ad allontanare da se possibili motivi di fastidio alla sua routine giornaliera. Da quando pero`, quasi per caso, comincia a frequentare il British Film Institute, tutto inizia a cambiare: il cinema entra nelle sue giornate e le arricchisce, coinvolgendolo sempre di più, facendolo sentire finalmente se stesso.
Settimana dopo settimana, mese dopo mese, durante le serate al BFI Brian scopre che ci sono altri come lui, cinefili bizzarri o introversi che considerano il cinema la propria ragione di essere. E con uno di loro in particolare, Jack, pian piano comincia a crescere una vera affinità, tenera e imbarazzata, che lo porterà a capire, per la prima volta nella sua vita, cosa vuol dire avere un amico. . .
"Andare al cinema per lui significava trovarsi, soltanto al cinema diventava una persona"