"Utopia o distopia?". Intorno a questo dilemma ruota la minuziosa analisi del IV libro dei Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift compiuta da Giuseppe Sertoli nell'Introduzione a questo volume. Più simile ai bestiali Yahoo che agli splendidi Cavalli Saggi, da lui tanto (ingenuamente) ammirati, Gulliver è "l'oggetto primo del congegno satirico montato da Swift". Vittima dei "falsi utopismi razionalistici della cultura moderna di cui egli è personificazione", l'esploratore-narratore settecentesco si fa testimone di un ironico percorso immaginativo destinato ad aprire la strada alle tante false utopie che caratterizzano la nostra contemporaneità.