Quattro storie di donne molto diverse tra loro ma accomunate dal medesimo filo: l'essere e il non essere madri eppur sempre figlie. Ghedini ci restituisce uno sguardo sull'altro, sull'altra, penetrante, delicato e spesso doloroso, ma non privo di un anelito di speranza, come afferma Marilù Oliva nella sua prefazione: 'e non è un caso che le quattro chiose avvengano con parole quali amore, bene, felicità , vita - perché , per dirla alla maniera di Johann Wolfgang von Goethe, è proprio vero che Dove c'è molta luce, l'ombra è profonda'. Un viaggio appassionato nell'universo complesso di una diversa o negata maternità , per sondarne aspirazioni, fantasie, aspettative, fissazioni, sbagli. Si tratta in tutti i casi di interruzioni: la morte, l'abbandono, la ferita, il desiderio troncato. In ogni racconto la protagonista, con la formula del dialogo e del monologo, svela la sua personale sospensione di un percorso: c'è la rinuncia volontaria alla procreazione, l'infanticidio, la malattia e la conseguente scelta della morte spiegata a una madre 'mai stata tale'; il desiderio-ossessione di una figlia forse neppure mai concepita che si interseca a un'altra discontinuità , quella della coppia. Prefazione di Marilù Oliva. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.