Da tempo in Italia non esistono più soltanto la mafia siciliana, la camorra e la ndrangheta. C è una quarta mafia, che ha fatto del silenzio la sua forza. Pur essendo la più potente e la più feroce. Nelle terre che si estendono dal Gargano a San Severo, da Manfredonia fino a Cerignola, comandano le famiglie della Società foggiana e i Montanari del Promontorio. I loro tentacoli sono ormai estesi in un enorme giro d affari internazionale. La loro violenza è arcaica e bestiale. I loro uomini firmano gli omicidi sparando al volto, perché deturpare le sembianze significa cancellare anche la memoria. C è chi ha leccato il sangue delle vittime e chi ha fatto sparire i cadaveri dandoli in pasto ai porci. Si nasce, si cresce e si muore nel culto della vendetta. Sangue chiama sangue. Dagli anni settanta a oggi gli omicidi sono stati più di quattrocento, l 80 per cento dei quali è rimasto irrisolto. I numeri parlano di una rapina al giorno, un estorsione ogni quarantott ore. È una mafia che non ha pietà nemmeno per i bambini: spara per ucciderli e li usa come strumento di vendetta. È una mafia che ha puntato la politica per governare le istituzioni. La più grande emergenza criminale italiana, perché la meno conosciutä l ha definita il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho. Nel 2019 Ti mangio il cuore era statä una grande inchiesta sulla mafia meno raccontata d Italia. Negli ultimi anni molte cose sono cambiate. Foggia e altri due Comuni sono stati sciolti per infiltrazioni e poi commissariati. Sono arrivati, finalmente, nuovi pentiti. Le vedove Luciani, le mogli dei contadini innocenti uccisi nella strage di San Marco in Lamis, sono diventate i simboli di una battaglia e di una rinascita. Ma la mafia non si arrende. Continua a sparare. Resiste. Alla ricerca, sempre, di nuovi affari.