La Commedia di Dante parla di « Everyman» (Pound), di ciascuno di noi. Fonda una lingua, una letteratura, discende a noi dall'eternità ; parte cospicua dei suoi versi si è fatta proverbio, detto morale o sentenza, e ad essa dobbiamo molte nostre immagini ed espressioni più quotidiane, « perdere il ben dell'intelletto» , « senza infamia e senza lode» , « ma guarda e passa» , « mi fa tremare le vene e i polsi» , « lasciate ogni speranza, voi ch'intrate» . La Commedia è commedia: il muoversi dei personaggi è in sé scenico e, come a teatro, sfilano comparse e protagonisti; ci sono dialoghi e monologhi, duetti serrati; un'architettura di mondi, luoghi visti, immaginati, percorsi nell'esilio o nei libri. Per leggere Dante è necessario continuare ad avere la sua sete d'essenziale, il suo anelito a varcare il relativo per porre i suoi versi come sigillo e fondamento di una parola detta per sempre. Nel suo essere « testimone contro il tempo» Dante, nel Novecento, è stato meglio interpretato e compreso da autori come Pound, Eliot, Mandel'stam, Beckett e Borges che dai critici stessi. E ancora, nel XXI secolo, il suo poema è in futurum. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.