Dopo i viaggi nelle Americhe e in Asia, Africa, Oceania, l esplorazione di Guido Michelone approda sul Vecchio Continente dove i nuovi ritmi afroamericani sbarcano oltre un secolo fa: durante e dopo la Grande Guerra al seguito delle truppe statunitensi, il jass trova subito entusiasmo, consenso, apprezzamento da giovani musicisti, pubblico trasversale, é lite artistiche. Ragtime, hot, dixieland, swing vengono presto assimilati, per essere quindi rielaborati in maniere autonome, singolari, originalissime. Il jazz e l Europa, nel corso del Novecento, diventano un unicum, sia pur differenziato nelle tante patrie di un vasto territorio, propenso a declinare via via il bebop, il cool, il free, la fusion, il mainstream secondo peculiarità sia indigene sia sovranazionali. L Europa del jazz o, se si vuole, il jazz in Europa significa dunque una realtà consolidatasi dapprima in Francia e Inghilterra, quindi in Olanda, Belgio, Germania, Italia e paesi scandinavi, per allargarsi ovunque, alla fine del secolo breve , con il crollo del muro di Berlino. In questo XXI secolo l Europa in jazz è allargata a tutti i paesi dell Est e a quelli delle ex dittature fasciste, persino ai minuscoli staterelli di formazione più o meno recente. Nel libro vengono perciò narrate, in singoli capitoli, le vicende del jazz di una quarantina fra stati, regioni, metropoli, servendosi di documenti storici, interviste ai protagonisti e soprattutto ascolto di dischi, questi ultimi fondamentali quali riferimento assoluto per conoscere di volta in volta l Albania o la Svezia, la Cecoslovacchia o la Jugoslavia, Parigi o Barcellonä Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.