Irè ne Né mirovsky aveva pensato di iniziare questo suo secondo romanzo, La nemicä , con una citazione tratta dal Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde: I figli iniziano amando i propri genitori; più tardi, li giudicano; mai o quasi li perdonano . Quali ragioni l abbiano poi spinta a non farlo, è difficile a dirsi; resta il fatto che tutto questo breve ma intensissimo romanzo si incentra sul complesso, drammatico rapporto tra una madre e una figlia, intorno alle quali l intero mondo `familiare diventa quasi un campo di battaglia che non risparmia né colpi né vittime. La `nemicä è infatti la madre, una donna frivola, incapace di amare altri che se stessa, tutta rinchiusa nella sua ansia di piacere, di essere amata, di non invecchiare, del tutto indifferente rispetto ai bisogni prima delle due figlie e poi dell unica figlia che le resterà : Gabri, che coverà fin da bambina un rancore tale da soggiogare la propria stessa vita, da renderla una sorta di controfigura della madre, in attesa soltanto della sua vendetta finale. La nemicä venne pubblicato originariamente a puntate sulla rivista Les Oeuvres libres dell editore Fayard nel 1928, con lo pseudonimo di Pierre Né rey Né rey che è l anagramma di Irè ne quasi a mascherare e a svelare insieme il profondo e sofferto contenuto autobiografico della narrazione. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.