Romanzo autobiografico, Satori a Parigi è il racconto di un viaggio alla ricerca delle proprie radici: « stavo cercando di scoprire qualcosa della mia famiglia, presi il primo Lebris de Ké rouack che mai tornò in Francia in 210 anni» . Un ritorno al paese ancestrale, la Bretagna, « per conoscere questo mio nome vecchio di tremila anni rimasto immutato in tutto questo tempo» . Un itinerario personalissimo e vibrante nel quale l'aspetto emotivo prevale su quello razionale e che, iniziato per ritrovare le origini, si conclude con la scoperta di un nuovo senso dell'esistenza, un'« illuminazione improvvisa» , un « risveglio» , o semplicemente un « pugno nell'occhio» .