'A vent'anni si è così poco sé stessi da non poter essere altro. È l'età della gaffe: il momento della vita in cui la verità non ha fatto ancora in tempo a mascherarsi'. Si immagini dunque l'autore giovane, in un pomeriggio d'inizio estate, in una sala gremita di pubblico e autorità locali, esibirsi in un convegno su "La letteratura e i giovani" utilizzando come metafora la perdita di un braccio. Si immagini poi, seduto in prima fila, accanto al Sindaco, un editore leggendario che si agita alle sue parole, voltandosi a destra e sinistra in preda a un nervosismo e un disappunto crescenti. Nell'anima accecata del giovane autore si fa strada l'idea che nulla è meno visibile di ciò che sta molto vicino e così si accorge che, seduto in prima fila accanto all'editore, il Sindaco è privo di un braccio. Tuttavia è a quel punto che accade l'inimmaginabile: invece di concludere il suo discorso e tacere per sempre in preda all'onta, il giovane autore precipita in un gorgo ineluttabile di ignobili riflessioni sulla scrittura come arto mancante e amputazione primaria. Tanto che, quando gli interventi cessano, l'editore leggendario gli sussurra in un orecchio: Sei così bravo in materia che dovresti scrivere un libro sulla gaffe. Questo libro nasce per adempiere quel lontano suggerimento. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.