Se la tradizione della "prosa in prosa" è un'inavvertita e insospettabile storia di sovversioni, questi 'Prati' di Andrea Inglese ne rappresentano un capitolo importante e decisivo, tutto spinto sul pedale dell'ironia, e tutto teso a esibire la colonizzazione ideologica del linguaggio quotidiano - a testimonianza del fatto che la scrittura è registrazione della finitudine dell'uomo a partire da mezzi potenzialmente infiniti. Obbedendo a questa consapevolezza, i prati si fanno allora allegoria della riduzione dell'eterogeneo della vita al denominatore unico della mercantilizzazione dell'immaginario. Libro profondamente politico, con 'Prati' si ride in una chiave che coniuga Ponge e Balestrini, e dove letteralismo e ironia si combinano per corredarsi di un ulteriore complemento iconico, a mo' di sberleffo burchiellesco: le foto che l'autore scatta a una serie di prati, indecifrabili nella loro nudità . Una 'Grande Jatte' 4. 0, dove realismo e deformazione diventano l'esito di un mondo indistinguibile dalla propria satira. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.