Tra sogni a occhi aperti e famiglie che si reinventano tra i fornelli, un romanzo sulla solitudine e sulla gioia di condividere. "Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina." Così comincia il romanzo con cui Banana Yoshimoto conquista i lettori di tutto il mondo. È la storia di Mikage, che dopo la morte della nonna adorata si ritrova sola al mondo e si perde a fantasticare su quello strano luogo di passaggio, di preparazione, che sono le cucine. Che siano nuovissime e luccicanti o vecchie e vissute, iniziano a riempire i sogni della protagonista, in cui rappresentano il calore di una famiglia sempre desiderata e mai avuta. Così , quando viene invitata a pranzo dall'amico Y ichi, Mikage inizia a pensare che quella famiglia potrebbe diventare la sua, almeno nell'immaginazione. E visto che di fantasia si tratta, che male c'è se il padre di Y ichi si trasforma per lei nella madre? In un crescendo tragicomico di ambiguità , Banana Yoshimoto affronta il tema della solitudine giovanile, rivelandoci un Giappone sconosciuto e inaspettato.