La filosofia non è una dottrinä , sostiene Ludwig Wittgenstein, ma un attività . Nel Tractatus logico-philosophicus, unico suo libro filosofico pubblicato in vita, egli individua come scopo di quell attività la chiarificazione logica dei pensieri e si propone di mostrare l insensatezza dei problemi della filosofia tradizionale attraverso l analisi logico-semantica del linguaggio. Partendo dai principi del simbolismo, formulati nella sua cosiddetta teoria raffigurativä , giunge all identificazione del significato di una proposizione con le sue condizioni di verità e inaugura, così , quello che è stato il paradigma dominante nello studio della semantica del linguaggio naturale per tutto il corso del Novecento e oltre. Da questo nucleo discendono la spiegazione della natura della verità logica, dell inferenza e della probabilità . Uno degli aspetti più caratteristici dell opera risiede nel fatto che, in base ai principi logico-semantici che fissano i limiti di ciò che si può dire sensatamente, finiscono per cadere oltre quei limiti non solo il discorso metafisico, ma anche quello etico, estetico e religioso. Questa è la sfera di cui, secondo Wittgenstein, non si può parlare e su cui si deve tacere . A partire dal Circolo di Vienna, le concezioni del Tractatus ebbero un impatto che andò ben oltre l ambito specifico della filosofia del linguaggio e della logica e che arrivò a determinare in larga parte i successivi sviluppi del pensiero novecentesco.